SONO UNA BOMBA
La storia di Peppino Impastato.
Di e con
Nicolò Ayroldi
Dal martedì al sabato ore 21. Domenica ore 19.
Sinossi
Nicolò Ayroldi percorre la vita di Peppino Impastato a viso aperto, senza mai nascondersi. Si racconta al pubblico catapultato in un tempo già segnato, che corre e scorre inesorabilmente come il coutdown di fine anno prima dello scoppio di grida e coriandoli. Lo spazio scenico che circonda l’attore rimane sempre lo stesso, allegoria della fermezza delle idee di Peppino Impastato. Le sue parole invece sono il mezzo con il quale riesce a viaggiare, sballottato da un luogo ad un altro come un vero bohemièn. Col susseguirsi di eventi e con la forza della parola, le sue idee prendono forma e prende coscienza di dove si trova, dei valori fittizi che suo padre Luigi, capo del clan di Cinisi, gli inculca sin dalla tenera età. Dopo l’uccisione di suo zio, Cesare Manzella, capomafia della città, accerchiato da figure criptiche Peppino riesce a focalizzare il male, ne da’ un nome e riesce a prendere una posizione precisa, combattere la Mafia fino alla fine della sua esistenza. Nello spettacolo si ri-percorrono l’ingenuità fanciullesca, la presa di coscienza, e la ricerca del linguaggio per intrappolare coloro che chiamava “famiglia”. Peppino usa un linguaggio canzonatorio, ironico, sarcastico, mette alla berlina figure intoccabili di Boss del quartiere venerati dai suoi concittadini come i santini per i cristiani.
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